Che c’entra una stele dei Piceni col vino dei giorni nostri? Ce lo raccontano le Cantine di Castignano con una nuova linea biologica interamente dedicata – nei nomi e nelle etichette – proprio a questo importante simbolo della storia locale.
Si tratta quindi di una nuova linea di vini biologici, che segna una sorta di ricongiungimento con il passato. Ma andiamo per ordine e cerchiamo di capirne di più.
La linea biologica delle Cantine di Castignano
La linea biologica – che sarà presentata in un evento ad hoc sabato 18 maggio proprio alle Cantine di Castignano (vedi l’evento qui) – è ispirata ai primordiali segni del più remoto alfabeto italico incisi sulla mitica stele di Castignano.
La nuova linea è stata rivisitata e perfezionata dagli enologi della Cantina – Andrea e Davide – e deriva da una selezione accurata di uve autoctone provenienti da viticoltura biologica. L’idea, allora, è stata proprio quella di combinare natura, arte, storia e cultura nelle etichette e nei simboli che sono riportati su di esse, che altro non sono se non le iniziali delle rispettive denominazioni nell’antico alfabeto italico.

Cos’è la stele di Castignano?
Ma cos’è la stele di Castignano? Oltre a essere il simbolo dell’amore scoppiato tra Valentina e Fabiana ormai due anni or sono (ma di questa storia magari ne parliamo in altra sede), è sicuramente uno dei più importanti reperti archeologici italici.
Si tratta – praticamente parlando – di un masso di tufo a forma di un cippo un po’ piramidale che risale circa al VI-VII sec. a. C. e su cui c’è una misteriosa iscrizione. Questa scrittura sembra avere origine etrusca.
Le Cantine di Castignano, un po’ di storia
Le Cantine di Castignano sono situate nello storico e caratteristico paese da cui prendono il nome e sono presenti sul territorio dal 1960. Prima cantina cooperativa nel Piceno, è attualmente una delle più grandi della Regione Marche, potendo disporre di circa 500 ettari vitati e oltre 300 soci.
Il legame con il territorio è presente non solo nella linea biologica, ma anche su alcune etichette che richiamano l’Ordine Cavalleresco dei Templari, monaci combattenti e provetti agricoltori, che con il loro passaggio nel paese durante il pellegrinaggio da Roma a Gerusalemme nel XII secolo, influenzarono profondamente la cultura e l’economia locale.
